Nutrire il nostro cibo

Cercando consigli e informazioni su cosa mangiare per sentirci bene o per migliorare una patologia che ci affligge, ci rendiamo conto di quanti sono i modi di intendere l’alimentazione, sia da un punto di vista scientifico che tradizionale (ad esempio medicina tradizionale ayurvedica indiana o cinese). Può accadere che ci troviamo davanti a liste e tabelle che considerano alcuni alimenti dannosi per la nostra salute, quasi come fossero veri e propri veleni.
E’ raro trovare qualcuno che ci aiuti a comprendere quanto “velenosa” possa essere l’attitudine e il modo in cui mangiamo.

Mangiare distrattamente, con fretta, mentre discutiamo, davanti alla televisione, lavorando, rivolgendo i nostri pensieri a problematiche o dando energia ad emozioni dolorose, condisce il nostro cibo con un veleno che anche il sistema digerente più sano del mondo farebbe fatica a digerire. Potremo trovarci così con un sistema immunitario fortemente indebolito.
Possiamo ingerire un frutto biologico, prodotto con amore e perfettamente maturo, ma siamo noi ad attivare le sue qualità, a metterci in una condizione adatta e favorevole a digerirlo e soprattutto ad assimilare i componenti migliori di esso.

CAMBIARE NON E’ FACILE
Cambiare le nostre abitudini non è proprio facile, soprattutto perché ci si rende conto che per avere degli effetti positivi è necessaria costanza e volontà. Comunque se sentiamo che è arrivato il momento di amare noi stessi e di poter provare ad essere gentili e amorevoli con noi stessi, il cambiamento avverrà spontaneamente, quasi senza sforzo, anzi diventerà un vera e propria gioia di vivere.

COME INIZIARE
Proviamo allora a darci un tempo per mangiare che ci permetta di non avere fretta. A volte è meglio fare una colazione più abbondante e con calma e una piccola merenda poi, piuttosto che un pranzo abbondante e frettoloso.

Mangiamo in un luogo accogliente e pacifico. Se siamo costretti a mangiare in un luogo che non è la nostra casa, proviamo a scegliere la zona della stanza in cui ci sentiamo più a nostro agio.

Mastichiamo a lungo e fermiamoci ogni tanto per fare un bel respiro profondo.

Smettiamo di mangiare quando ci sentiamo sazi

Non facciamo pasti troppo abbondanti

Fermiamoci un momento prima di iniziare e ringraziamo per il cibo. Possiamo utilizzare questa meditazione del maestro buddhista Thich Nhat Hanh (potete cambiarla al maschile ovviamente):

• “Ora sono di fronte al piatto vuoto e sono fortunata poiché presto sarà pieno di cibo per il mio pasto di oggi”

• Ora che il mio piatto è riempito con il cibo, io vedo qui riflesso l’intero universo e vedo come l’universo contribuisce alla mia esistenza.

• Sedere qui è come sedere in compagnia di grandi saggi e maestri, io sono pienamente consapevole, non sono disturbata dalla confusione e sono responsabile di me stessa.

• Vedo questo cibo nel mio piatto, mi rendo conto che tutti gli esseri viventi lottano per la vita e spero che tutte le creature viventi abbiano cibo per sfamarsi oggi. Desidero che tutti loro abbiano da mangiare a sufficienza.

Durante il pasto proviamo, come in una pratica di yoga, a rimanere con le nostre sensazioni. zen-waterSe parliamo proviamo a trattare argomenti positivi e se arrivano pensieri ed emozioni di disturbo lasciamoli scorrere come l’acqua di un torrente.

Buon appetito a tutti!
Carla Ricci